Il disegno di legge sulla concorrenza trova l’approvazione del Consiglio dei Ministri e arriva in Parlamento, avviando l’iter necessario per la manovra voluta dal governoi che invoca un taglio contro rendite di posizione e lobby del nostro Paese.
In sostanza, si tratta di liberalizzazioni che riguarderebbero una quantità di settori: assicurazioni, banche, poste, energia, comunicazioni, professioni.
Proprio alle professioni e nello specifico quella del notaio, è dedicato l’articolo 29 del Ddl concorrenza, intitolato “Semplificazione del passaggio di proprietà di beni immobili ad uso non abitativo”
Secondo l’articolo “in tutti i casi nei quali per gli atti e le dichiarazioni aventi ad oggetto la cessione o la donazione di beni immobili adibiti a uso non abitativo, come individuati dall’articolo 812 del codice civile, di valore catastale non superiore a 100.000 euro, ovvero aventi ad oggetto la costituzione o la modificazione di diritti sui medesimi beni, è necessaria l’autenticazione della relativa sottoscrizione, essa può essere effettuata dagli avvocati abilitati al patrocinio, muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto. Le visure ipotecarie e catastali per la redazione degli atti e delle dichiarazioni di cui al comma 1 nonché le comunicazioni dell’avvenuta sottoscrizione degli stessi agli uffici competenti sono a carico della parte acquirente, donataria o mutuataria”.
Non sarà dunque più necessario il ricorso all’atto pubblico nella compravendita di immobili ad uso non abitativo del valore inferiore ai 100 mila euro.
L’atto potrà sottoscriversi anche solo davanti a un avvocato abilitato al patrocinio, a condizione che il professionista in questione si doti di una copertura assicurativa che sia pari al valore del bene.
La stessa normativa valida per le compravendite di immobili sotto i 100.000 euro varrà anche per una serie di atti riguardanti società a responsabilità limitata: laddove sia prevista la firma digitale, questa sostituirà l’intervento del notaio.
Obiettivo del decreto è la liberalizzazione della categoria notarile e la conseguente riduzione degli atti dove è prevista l’autentica dei professionisti di questo settore. Ma l’eliminazione della figura notarile e del regime di controlli di legalità affidati al notariato rischia di minare le verifiche in materia di antiriciclaggio e l’affidabilità dei pubblici registri: ad oggi, il 91% delle segnalazioni delle professioni proviene proprio dai notai.